Quando cominciai la mia esperienza lavorativa (Istruttore Sala Pesi e Personal Trainer) nella palestra dove attualmente lavoro, la pratica dell’esercizio fisico con i pesi non era ben vista, ma soprattutto non considerata come un elemento di preparazione atletica aggiuntiva. Immaginate una palestra, non di fitness generale (dove la matrice è rappresentata dal fitness musicale, dalla posturale dalla sala attrezzi ed altri corsi che facilmente si integrano tra loro), ma di sport da combattimento di livello, dove chiaramente si pratica attività fisica per essere in forma ed in salute, ma anche dove l’AGONISMO fa da padrone.

I maestri, tutti leader nei loro settori (BOXE, KARATE, MMA, KRAV MAGA, JKD, THAY BOXE, KICK BOXING, JUDO, ecc.), non pensavano neanche lontanamente di far impugnare un manubrio ad un proprio atleta perché ferma convinzione che i “i pesi legano” (che in gergo tecnico significa perdere velocità) e quando perdi velocità i tuoi colpi sono meno forti e più prevedibili.

Con queste premesse si può comprendere come inizialmente la sala pesi fosse frequentata esclusivamente da clienti di stampo fitness (perdere quale chilo, mettere qualche chilo, tonificazione generale ecc.). Ma io amo la mia professione, quindi sentivo che dovevo rischiare, mettermi in gioco, anche a costo di fallire, altrimenti i corsi, i libri, gli aggiornamenti a cosa servono? Non puoi ridurre tutto a mero business.

Chiaramente è molto gratificante cambiare la condizione fisica di coloro i quali si affidano a te (nel mio profilo facebook ne riporto qualche esempio), creare con loro una forte empatia, fino a sfiorare in alcuni casi “dipendenza” (se pensi di essere un buon Personal Trainer è a questo che devi ambire), ma vi posso assicurare che è altrettanto gratificante, emozionante nonché formativo partecipare alla preparazione di un’atleta, che con il tuo contributo riesce a migliorare una performance, salire su un podio o in alcuni casi vincere un titolo.

Quindi decido di andare a vedere una riunione di boxe dove parteciperanno diversi pugili del nostro team. Guardo tutti gli incontri e noto che tre dei nostri allievi “appoggiano” i loro colpi agli avversari; sono tecnici ma non sono forti ed esplosivi tanto che i loro diretti, i loro ganci ed i loro montanti non fanno “male” (sono gli unici della squadra a perdere). Allora provo ad intromettermi, parlo con il loro maestro (anche lui aveva notato il difetto dei suoi ragazzi), gli spiego ciò che avevo notato nella serata e quello che avevo intenzione di fare con i tre atleti, e in pieno accordo comincio ad applicare su di loro principi di IPERTOFIA (uno era al limite inferiore di categoria), FORZA MASSIMA, FORZA ESPLOSIVA, e ALLENAMENTI FUNZIONALI SPECIFICI, utilizzando macchine, manubri, bilancieri e tanta ghisa spiegando loro tecniche di PANCA, SQUAT e STACCO (da POWERLIFTING) nonché di STRAPPO e SLANCIO (da WEIGHTLIFTING).

Tutti e tre migliorano, diventano più forti ed esplosivi ed automaticamente più sicuri dei propri mezzi ed infatti cominciano a vincere. Forse non diventeranno campioni in senso assoluto del termine, ma se non avessero iniziato ad allenarsi utilizzando i pesi si sarebbero ritirati prima del tempo per scarsa autostima in quanto probabilmente non avrebbero vinto neanche un match.

Questa esperienza spinge anche gli altri maestri delle altre discipline ad affidarci alcuni dei loro ragazzi ed insieme ai miei collaboratori, tutt’oggi, proviamo a migliorarli secondo le loro necessità.

Nel mio piccolo e con i miei limiti sono riuscito a portare la pratica, dell’esercizio fisico con i pesi, in un settore dove era praticamente sconosciuta, ma con questo personalissimo esempio ciò che vorrei fosse chiaro a tutti gli operatori del settore (maestri, preparatori, allenatori, tecnici di ogni disciplina sportiva) è che l’uso dei SOVRACCARICHI è necessario per rendere efficiente e performante qualsiasi tipo di atleta.

A cura di Dr. Massimo De Santis
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