Nel recente articolo : “SEI UNO SPORTIVO? SAI SE SOFFRI DI PUBALGIA?” abbiamo trattato la patologia in sé e tutti i sintomi associati. Dopo aver capito come individuarla e che test specifici si fanno per accertarne la diagnosi, passiamo al trattamento. Come prima cosa c’è da precisare che lo sportivo con un’acutizzazione del dolore, in un primo momento dovrebbe attuare la terapia del riposo, nei casi più gravi, dovrà allontanarsi dalla pratica sportiva anche per un mese. Con il miglioramento della situazione, passerà alla terapia dello stretching e del rafforzamento.
Accertate che tra le 72 cause, le più frequenti per uno sportivo sono : sovraccarico funzionale al gesto atletico, frequenti dismetrie degli arti inferiori e disallineamento del bacino e della colonna, appare chiaro come tutto ciò si traduce in infiammazione dei muscoli della zona pelvica che ricordiamo essere:
Retto addominale
Adduttori
Ricordato ciò, si capisce come è importante andare a rafforzare e allungare questi muscoli. C’è da tenere in considerazione un concetto che spesso sfugge dalla pratica fisioterapica che si concentra sul trattamento della zona dolorante, che è quello di imparare ad avere una visione più ampia del problema e così anche del metodo di risoluzione. Il corpo umano è una grossa catena cinetica composta da tante unità e distretti che non sono fra essi distaccati, bensì si influenzano reciprocamente e costantemente. Mettiamo in pratica questo principio.
Il problema in esame, è la regione pelvica, ma essendo una patologia multifattoriale, la soluzione non risiede in loco bensì in tutto l’insieme. Una presumibile dismetria delle gambe superiore ai 2 cm, prevede un conseguente disallineamento delle creste iliache del bacino, ciò fa si che l’appoggio al terreno durante la deambulazione, la corsa o la stazione eretta, abbia una percezione distorta e un invio errato degli stimoli sensoriali provenienti dal piede. Un bacino disallineato spesso è causa scatenante di un’antiversione di una delle due creste, ovvero, lo scivolamento laterale in avanti di una parte del bacino. Conseguenza sarà un’alterata situazione dei muscoli pelvici in quanto da un lato saranno sempre in una condizione di contrazione forzata, dall’altro risulteranno sempre in massima estensione rendendo i primi rigidi e infiammati, i secondi lassi e deboli. La colonna vertebrale è un pezzo unico, ogni sua curva è creata in modo da generale un equilibrio perfetto fra gli emilati corporei e uno scarico e carico di forze di gravità e del movimento assolutamente tollerabili dal soggetto. Alterando la posizione del bacino, si altera la curva lombare della schiena esagerandone la convessità; ciò potrebbe accentuare pure la lordosi cervicale in risposta ad una nuova ricerca da parte del corpo di un allineamento funzionale tanto quanto era in precedenza. Disallineamenti della colonna possono portare a protusioni discali o peggio ernie.
Dunque un rimedio per questa pubalgia, sarebbe il riallineamento e riequilibrio di tutta la struttura corporea del soggetto, dai piedi fino alle zone superiori.
Teniamo allora in considerazione questi trattamenti da proporre :
Rafforzamento muscolare soprattutto del CORE addominale. Questo determina un miglioramento della stabilità della colonna vertebrale, rimodellamento della propriocezione del corpo e della postura. Rafforzamento degli arti inferiori con esercizi di forza come squat, affondi e varianti; anche esercizi isometrici contro resistenza a bande elastiche.
Esercizi di propriocezione e rimodellamento dello schema motorio. Si prediligeranno esercizi multi articolari che comprendono tutte le catene cinetiche, ed esercizi monopodalici per coordinazione ed equilibrio aiutandosi anche con l’utilizzo del bosu o delle pedane propriocettive.
Esercizi di stretching generali del corpo. Focus maggiore per l’ ileo – psoas, adduttori, piriforme, e quadrato dei lombi. Concentrarsi anche sull’allungamento di tutta la colonna vertebrale e i femorali. Questi esercizi possono essere eseguiti a corpo libero o con l’ausilio di elastici.
Molto importante è anche l’auto-massaggio con palline rigide da tennis o con foam roller sia per i femorali che per il quadricipite.
È altresì evidente quanto sia importante e non da trascurare, la prevenzione della pubalgia. Il miglior metodo è il riscaldamento pre-gara o pre-allenamento. Ricordarsi di dedicare sempre non meno di 10 minuti agli esercizi di attivazione e mobilità per dare tempo alle strutture di riscaldarsi adeguatamente ed essere pronte a sostenere la prestazione.
A cura di Dr.ssa Valentina Orciari
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