Calzature iconiche dell’estate, piacevoli da indossare, lasciano i piedi liberi di respirare, insomma l’ideale per affrontare lunghi periodi caratterizzati prevalentemente da temperature calde. Tuttavia se indossate con frequenza, a causa della loro particolare struttura (suola bassa e flessibile, plantare piatto e stringa ad “ Y” sull’estremità superiore) l’appoggio del piede non rispetterebbe la normale fisiologia e biomeccanica, causando quindi determinate problematiche e complicazioni:

- Deambulazione

Riduzione del passo , utilizzo non completo delle strutture corporee deputate alla trasmissione della forza durante la normale camminata ed aumento del rischio d'instabilità, cadute e patologie distorsive connesse all'articolazione del ginocchio.

-Talloniti

Con le ciabatte infradito, il tallone tende a toccare il pavimento con più forza del dovuto, poiché il colpo non viene attutito se non da una piccola suoletta di gomma. Un uso prolungato sia in statica che in dinamica potrebbe provocare uno stato infiammatorio anche al tendine d'Achille che collega i muscoli del polpaccio al calcagno.

- Problematiche al piede

Quando si indossano le infradito, le falangi assumono un atteggiamento prevalente in flessione per mantenere la calzatura al piede, e questo lavoro se prolungato può causare deformità es.  "dita a martello" e alluce valgo.

Le persone con i piedi piatti hanno bisogno di un supporto plantare per tenere ginocchia, anche e schiena allineate. Con calzature troppo basse, la distribuzione del peso corporeo avviene prevalentemente sull'avampiede con ipertono dei tibiali anteriori , iper-estensione dei polpacci e alterazione delle curve fisiologiche .

COSA FARE :

- Massaggi decontratturanti/connettivali del benessere

- Calzature comode

- Stretching dei distretti corporei maggiormente sollecitati

- Rieducazione posturale in statica e dinamica.

- Strumenti per trattamenti fisioterapici.

A cura del Dr. Luca Della Ratta
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